Giulio Belloni

BIOGRAFIA e CURRICULUM

Giulio Belloni è nato a Milano il 17 maggio 1937, vive e lavora a Rho (MI) in Via Lodovico il
Moro, 10.
Prima pittore, ora scultore e talvolta incisore.
“Ogni opera dell’arte deve attingere alla profondità dello spirito, altrimenti rimane un pezzo di
materia senza vita” (Giulio Belloni, Prolusione al corso universitario di Costruzione di Macchine
tenuto al Politecnico di Milano).
Chiamato all’arte fin da bambino e allievo del maestro pittore vercellese Umberto Amedeo Solaro,
seguito al liceo dall’arch. Tommaso Gnone, da cui apprese l’arte dell’incisione, nel 1972 fu
incoraggiato a dedicarsi alla scultura dall’amico Fortunato Cecchetti, apprezzato scultore in Rho.

Opere principali

Monumento Avis in Rho, 1977, tutto tondo in bronzo, 240 cm (largh.) x 130 cm (prof.) x 130 cm
(alt.), su blocco di granito rosa di Baveno;

Resurrezione I, 1980, tomba Sommaruga Banfi nel Cimitero di Rho, tutto tondo in granito bianco
di Baveno, 115 cm (larh,) x 80 cm (prof.) x 290 cm (alt.) su blocco di granito bianco di Baveno;

Cristo Risorto, 1990, tomba De Chiara nel Cimitero Maggiore di Milano, tutto tondo in acciaio
inossidabile, 75 cm (largh.) x 15 cm (prof.) x 220 cm (alt.);

Cristo Crocifisso, 2009, tomba Romano nel Cimitero di Villamaina (AV), tutto tondo in acciaio
inossidabile, 32 cm (largh.) x 16 cm (prof.) x 157 cm (alt.).

Crocifisso, 2013, tomba Alice Sirtori Romano, Cimitero di Rho (MI), tutto tondo in acciaio inossidabile 40 cm (largh.) x 20 cm (prof.) x 160 cm (alt.)

Citazioni

Dizionario Critico Artitalia, I quaderno curato da M. Monteverdi, Milano, 1990.
M. Battaglia, Arte Italiana per il Mondo di Salvatore Castorina, Torino, 1998.
Catalogo degli scultori Italiani 2009-2010, Editoriale Giorgio Mondatori, Milano, 2008.
Catalogo degli Scultori Italiani 2011-2012, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 2012.
Protagonisti dell’Arte, La Scultura a cura di Paolo Levi, EA Editore, Palermo, 2014.
Art Shopping Louvre, EA Editore, Palermo, 2014.
Rivista Effetto Arte, EA Editore, Palermo,Sett.- Ott. 2014.
Rivista Over Art, EA Editore, Palermo, 2014.

Curriculum artistico

Il Segno 2010, a cura di Virgilio Patarini, Apollo e Dioniso Edizioni, finalista.
Il Segno 2011, a cura di Virgilio Patarini, Apollo e Dioniso Edizioni, finalista.
Il Segno 2012, a cura di Virgilio Patarini, espositore a Palazzo Zenobio, Venezia.
Il Segno 2013, a cura di Virgilio Patarini, espositore a Palazzo Racchetta, Ferrara.
Il Segno 2014, a cura di Virgilio Patarini, espositore a Palazzo Racchetta, Ferrara.

Mostra Collettiva Periodica Gruppo All’Est dell’Eden, Spazio E, dieci mesi 2013-2014, Milano, 2013.
Mostra Collettiva Periodica Gruppo All’Est dell’Eden, Spazio E, dieci mesi 2014-2015, Milano, 2014.

Mostra Collettiva Terra, Aria, Fuoco, Acqua, Galleria La Pigna, Roma, 2014.
Mostra Collettiva Terra, Aria, Fuoco, Acqua, Pinacoteca Arte Moderna Le Porte, Napoli, 2014.
Mostra Collettiva Terra, Aria, Fuoco, Acqua, Centro Arte San Vidal UCAI, Venezia, 2014.
Mostra Collettiva Linee Artistiche a Confronto, Galleria d’Arte Anacapri, Isola di Capri, 2014.
Mostra Collettiva Piacenza Art Festival, a cura di Virginio Patarini, Piacenza, 2014.
Mostra Collettiva Galleria Giacomo Leopardi, Bologna 2014.
Mostra Collettiva Associazione Napoli Nostra presso Arte Padova, Padova, 2014.
Mostra Collettiva, Galleria La Spadarina, Piacenza, 2015
Mostra Collettiva Premio Cristoforo Colombo, Galata Museo del Mare, Genova, 2015.
Mostra Collettiva Correnti Artistiche a Confronto, Pinacoteca Arte Moderna Le Porte, Napoli, 2015.
Mostra Collettiva Fra Tradizione e Innovazione, la Vita e i suoi Misteri, Galleria La Pigna, Roma 2015.
Mostra Collettiva Dialogando con la Biennale, San Vidal, Venezia, 2015.
Mostra Collettiva Da Caravaggio ai Nostri Giorni, Roma, 2015.

Biennale Palermo Arte Expo, Palermo, 2015.

Premi

Premio Guglielmo II, Monreale, 2015.
Premio Cristoforo Colombo, Genova Galata Museo del Mare, secondo classificato con targa, 2015.
Premio Una Vita per l’Arte, Firenze, 2015.
Premio Internazionale Mazzullo, Taormina, 2015.

OPERE

CONTATTI

 

  • RIFERIMENTO: galleria “La Spadarina”
  • INDIRIZZO: Piacenza, Strada Agazzana,14
  • CELLULARE: +39 339 5092244
  • email: laspadarinarte@gmail.com

RECENSIONI

Fabio Bianchi
Galleria La Spadarina, Piacenza

“Belloni ha qui riunito composizioni diverse fra loro come impostazione, concezione e relativa traduzione materica. Ognuna però indicativa di un periodo, uno stato d’animo, un ambiente, soprattutto di una tendenza. In questo caso prevale la dimensione minimalista, la ricerca di rigore formale ed essenzialità espressiva essendo, la scultura, arte del togliere e dell’alleggerire fisicamente e visivamente. La “Dama in rosso” ricorda le tensioni di Giacometti, il “Cristo in acciaio” unisce e/o divide razionalità, flessibilità e modularità dell’industria. Invece “Busto di donna”, “Uomo in cammino” e “Bambino mai nato” testimoniano magie, l’eterno bisogno dell’uomo di creare qualcosa, sconfiggere la solitudine, offrire qualcosa agli altri.”

Paolo Levi
Protagonisti dell’Arte 2014, EA Editore

“Giovanna d’Arco è prova dell’eclettismo di questo scultore, che con uguale autorevolezza padroneggia sia la pietra che il legno, come in questo caso, dove il torso femminile è reso carezzevole e nel contempo drammatico dalla luce calda emanata dalla materia . Evocativa del titolo, una benda scura e di forma fiammeggiante copre la testa, in un suggestivo contrasto cromatico”.
“In questa Pietà la poetica dello scultore affonda nell’iconografia classica della religiosità cristiana, esplicitamente citata in chiave squisitamente moderna. Sbozzata con maestria, la pietra alabastrina è qui volutamente scabra e formalmente più allusiva che descrittiva. Di immediata lettura tuttavia la posa michelangiolesca della Madonna e del Cristo morto”.

Dino Marasà
Artist Carrousel du Louvre 2014, EA Editore

“Giulio Belloni è scultore di pregio. La sua sintassi ci rende capaci di apprezzare un nuovo modo di rappresentare il reale che deve essere alla base di un rinnovato stile compositivo di grande pregio.

Dino Marasà
EA Editore Palermo

“Con Giulio Belloni la scultura diventa d’improvviso qualcosa di enormemente diverso. E’ l’epopea della vita, l’esplosione della materia in tutta la sua rivelazione. Le sue opere si sintetizzavano in composizioni esteticamente eleganti.

Dino Marasà
Effetto Arte

“Un titolo importante per un’opera d’altrettanto spessore. Narciso, nome simbolo della vanità, dell’apparire e di una bellezza complessa, diventa qui simbolo di un sunto estetico dove la bellezza è espressa attraverso canoni inusuali, a volte obsoleti, ma nello stesso tempo efficaci. L’essenzialità di quest’opera è la caratteristica principale che la rende unica nel suo genere. Nonostante la staticità della scultura, il Maestro Belloni riesce comunque a trasmetterci il suo movimento interiore, la sua inquietudine, incuriosendo l’astante attraverso l’utilizzo di forme semplici e lineari”.

Paolo Levi
Catalogo Scultori Italiani 2011-2012, Editoriale Giorgio Mondatori

“I lavori presentati da Giulio Belloni si rifanno alla tradizione classica del concetto scultoreo, che riversa le proprie riflessioni tra le pieghe del legno. Le sue opere si rivolgono a soggetti di vocazione figurativa, a cui l’artista impone una declinazione di volumi stilizzati senza che l’insieme perda il proprio vigore plastico, talvolta rafforzato nella sua dialettica da tocchi di colore. Belloni libera le proprie figure dal legno e poi trasferisce le proprie riflessioni nella ceramica o nella terracotta, passando con agilità da figure sensuali ad altre eteree, ad altre ancora misteriose nella loro scarna sintetizzazione. La sua è una poetica che ha radici profonde, ancorate nel sentimento del vivere. Per questo i suoi lavori sollecitano nella mente di che osserva una miriade di sensazioni, che si mescolano ai ricordi di un vissuto comune, scritto nelle pagine della storia collettiva”.

Salvatore Castorina
Arte Italiana per il Mondo

“Fortemente legato alla sua terra , l’Artista ha lasciato un altro ricordo di sé nel Cimitero di Rho, dove si può ammirare la stupenda opera in granito “Resurrezione I” per la tomba della Famiglia Sommaruga Banfi (1980). Qui l’essenzialità delle forme sembra richiamare l’imperativo evangelico della povertà di un Dio che si è fatto uomo, umile fra gli umili, diseredato fra i diseredati. Eppure la straordinaria maestà, che emana da quella forma protesa verso l’alto, arriva al cuore dello spettatore ed investe di un sentimento che non si può tradurre in parole, perché mancherebbero i termini giusti per descriverlo, di un sentimento forte e primordiale come la materia di questa scultura, che sfida le avversità atmosferiche e rimane splendida nella sua essenzialità a cantare la vittoria del bene sul male, dell’infinito sul finito della condizione umana”.

Piero Airaghi
in occasione dell’inaugurazione del Monumento ai Donatori di Sangue, Rho

“Arte è amore e questa scultura eseguita dal nostro concittadino Giulio Belloni esalta questo sentimento. In essa è rappresentato il dramma umano, sentito come tensione morale oltre che estetica; l’intensità predomina su tutto, su ogni concetto classico di bellezza. In questo gruppo, in uno stato di apparente riposo, è simbolicamente espresso il cammino, la crescita, in un ritmo vivo e palpitante evidenziato anche dall’ambiente che gli sta attorno nel quale una parte predominante è costituita dalla luce che, nel suo continuo cambiamento di toni, muove “sue forme”, lasciando all’osservatore sempre nuove emozioni, prodotte da queste delicate vibrazioni. E’ come sentire il ritmo del respiro, il susseguirsi dei giorni, delle stagioni, della storia: senza ritmo non esiste la vita, non esiste l’arte”.

Mario Monteverdi
Dizionari Critico Artitalia

“Scultore che affronta con uguale maestria il legno, il marmo, il sasso e il metallo. Giulio Belloni ha dell’arte un concetto che porta ad essere moderno elaboratore di forme antiche e antico artigiano che sa valersi di tecniche e di modi espressivi del tutto attuali. Non ostenta, peraltro, trovate d’avamguardia né si chiude nella torre d’avorio di una contemplazione del passato. Lo studio dell’architettura gli è valco il sicuro possesso dei valori volumetrici e quelli dispone nello spazio senza farsi opprimere e senza ingombrarlo. Esempio di un raro senso di misura: ed è quel che gli vale la possibilità di comporre con ardita disinvoltura e di conferire a un singolo elemento significati che vanno bel al di là della materia, attingendo allo spirito.”