Giusella Brenno

BIOGRAFIA e CURRICULUM

Pittrice e poetessa, nasce a Desio (MI), vive e lavora a Nova Milanese, dove ha lo studio. Nel 1980 consegue il Diploma di Laurea in PITTURA all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove studia con i Maestri Cantatore, Turchiaro e Addamiano.
Nel 1983 riceve il “PREMIO SALVATORE QUASIMODO“ per l’attività letteraria, sezione Poesia, con la raccolta di versi “Gli occhi delle cose”.
Nel 1987 espone alla Galleria LA TELACCIA di Torino, dove viene segnalata col dipinto “GESU’ D’ORO”. E’ Docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico della Villa Reale di Monza. Opere pubbliche: ”Gesù d’oro”(dipinto ad olio su tela), collocato nella Chiesa di San Giuseppe a Nova Milanese, e l’opera “Portatori di Pace” (dipinto ad olio su tela), dedicato ai Caduti di Nassiriya, che riceve nel 2010 una segnalazione speciale della critica,collocato nella Sede Ufficiale dell’ANC di Paderno Dugnano.
E’ presente alla 1a Biennale d’Arte di Palermo 10 gennaio- 3 febbraio 2013, col dipinto” IMPRONTE n.1”.
Selezionata da Paolo Levi con l’opera “L’ABBRACCIO DELLA NOTTE” pubblicata su Effetto Arte -Speciale Artisti per Sgarbi.
Riceve il PREMIO PERSONALITA’ ARTISTICA EUROPEA, il 4 maggio 2013, a cura del
Critico d’Arte Dott. Salvatore Russo con pubblicazione su OverArt di marzo –aprile.
Pubblicazione di due opere su OVERART- ARTE E POESIA, con critica della Prof. Biondolillo e dedica poetica di Letizia Lanzarotti.
Dal 2 all’11 luglio 2013 espone a Berlino per conto della PLATINUM COLLECTION, presso la Galleria VIERRAUMLADEN, Cranachstrasse 46,Berlino,nell’ambito della rassegna “Arte Italiana Contemporanea”.
Sue opere si trovano nella GALLERIA ARONE e ARONE di Locri (RC).
Espone presso la Galleria SMART di Fiorenzuola d’Arda dal 22 al 29 giugno.
Riceve una Segnalazione Speciale della Giuria, presieduta dal Prof. Alfredo Pasolino, il 13 luglio 2013, presso la Galleria d’Arte LA SPADARINA (PC), con l’opera ”Malala”.
È presente sulla rivista OverArt di settembre-ottobre 2013 nell’inserto “L’ARTE delle DONNE” – l’espressione artistica al femminile nello scenario stilistico contemporaneo” a cura di Serena Carlino c/o EA EDITORE, con l’opera “MALALA”.
Scelta una sua opera “MALALA” per la copertina del Volume” Maestri del colore” a cura del Prof. De Gregorio, Novembre 2013, con un inserto dedicato all’artista e alle sue opere.
Espone ad Arte Fiera Padova nel Novembre 2013.
Un inserto le è stato riservato sul Volume “Albo d’Onore 2013” dedicato all’Arma dei Carabinieri con il dipinto” Portatori di Pace”,edito da ITALIA IN ARTE,a cura del Prof. Roberto Chiavarini.
Mostra minipersonale dal 15 al 31 gennaio 2014 presso” Galleria Factory di Xante Battaglia”, Milano.
Mostra Personale “Giusella Brenno: percorso artistico” dal l’1 al 28 febbraio 2014 presso ARTE PAOLO MAFFEI di PADOVA,curatore Manlio Gaddi.
Prima MONOGRAFIA biografica edita da PRINP “Brenno Giusella :sulla natura dell’arte”a cura di Manlio Gaddi con opere poesie dell’artista dal 1980 al 2014.
Dal 6 al 20 maggio 2014 Mostra Collettiva presso la Galleria MADE4ART di Milano sul tema “Materia e materiali nell’arte”.
Riceve il Premio della Critica 2014,con pubblicazione su OVERART con l’opera “Riflesso” in Giugno 2014, a cura del critico d’arte Salvatore Russo.
Mostra Personale:”TRA CIELO E MARE” presso Galleria Arte Immagini di Cremona dal 6 al 20 settembre 2014.
Mostra Collettiva “PENSIERO LIBERO” presso Galleria Velasquez del Centro Rosetum di Milano dal 18 al 28 ottobre 2014.
Galleria Immagini Spazio Arte di Cremona, via Beltrami 9|b – Personale dal 09/07 al 20/09/2014 Cremona (CR) – Curatore: Prof. Gianluigi Guarneri
PINACOTECA D’ARTE MODERNA *LE PORTE*
Collettiva
Dal 19/12 al 28/12/2015
Napoli (NA) Curatore: Dir.Artistico:G.Corduas. Critico d’Arte: R. PINTO.
*PEACE* Rassegna internazionale da Chagall a Mirò ai Contemporanei
MUSEO MIIT di TORINO
Collettiva
Dal 11/02 al 26/02/2015 Torino – Curatore: Dott.Guido Folco Direttore del MIIT di Torino
Galleria * La Spadarina* Esposizioni D’Arte
Personale
Dal 08/02 al 22/02/2015 – Piacenza – Curatore: Rosario Scrivano
INCONTRI D’ARTE – EX CONVENTO DI S.FRANCESCO COMO
Collettiva
Dal 08/04 al 24/04/2016 – Como – Curatore: PLATINUM COLLECTION a cura di VITTORIO SGARBI
ECLECTIC ART – ANTIQUUM ORATORIUM PASSIONIS BASILICA SANT’AMBROGIO MI
Collettiva
Dal 06/04 al 13/04/2016 – Milano – Curatore: Jelmoni Studio
*TRIBUTE-OMAGGIO ALLE DONNE* – Galleria MADE4ART MILANO
Personale
Dal 02/03 al 14/03/2016 – Milano – Curatore: Vittorio Schieroni e Elena Amodeo
ART WALK 2017 RASSEGNA D’ARTE CONTEMPORANEA
PALAZZO ZENOBIO VENEZIA
ART WALK 2017 RASSEGNA D’ARTE CONTEMPORANEA
MINI Personale
Dal 18/02 al 18/03/2017 – Venezia – Curatore: Dott.LOREDANA TRESTIN Critico d’Arte prof. PASOLINO
LA MEMORIA DELL’ACQUA – MUSEO GALATA DEL MARE di GENOVA
Collettiva
Dal 20/01 al 05/02/2017 – Genova – Curatore: DOTT. LOREDANA TRESTIN *DIVULGARTI* Art Director: Prof. Alfredo Pasolino

“CONTROVENTO” – MUSEO GALATA  DEL MARE –M.u.M.A. di Genova

Mostra Personale

Dal 7-06 al 21-06-2018 – Curatore :Loredana Trestin – Recensione Prof .Alfredo Pasolino

Mostra Collettiva – dal 17-12-2018 al 9-01-2019 – 

“Le Rouge et le Noir”

Galleria MADE4ART  Milano

L’ELITE 2016-ANNUARIO DELL’ARTE
ROBERTO PERDICARO ARTITALIA EDIZIONI gennaio 2016
*L’ELITE 2017 * ANNUARIO DELL’ARTE Roberto Perdicaro,Vito Cracas
ARTITALIA EDIZIONI 2017

OPERE

CONTATTI

 

Indirizzo: Via Don Mezzera 4 Nova Milanese (MB)
Tel.: 0362 41733
Cell.: 3403119753
Email: brenno.giusella@alice.it

Sito:     www.brennogiusella.it

RECENSIONI

V. Cracas

«Artista eclettica e sensibile, sa sperimentare cimentandosi con elementi inediti e dall’ efficace resa plastica. Il tema marino qui presentato si snoda con grazia attraverso una serie di scenari che prendono vita in una realtà sospesa, un’ambientazione rarefatta in cui sentimento e verità si incontrano a metà strada. Pregiati e mai banali, sofisticati rimandi simbolici trovano posto in ciascuna opera, sussurrando allo spettatore storie dal grande impatto emotivo. Elementi familiari quali scritte o segni assumono in queste opere un significato molto profondo; è il caso, ad es., delle impronte che, vergate sulla sabbia in un attimo di eternità, sono destinate a scomparire dopo il passaggio dell’acqua del mare.»

Prof. Alfredo Pasolino
Palazzo Zenobio – Venezia

BRENNO GIUSELLA
MODULATE ARMONICHE RADICI DEL SENSO E DEL MITO NATURALISTA
Le sue radici fonde dell’inconscio archetipo del senso e del mito, nel manifestarsi di sedimenti e stratificazioni dell’anima individuale si evidenziano in una pittura a tecniche miste. La sua è pittura… di schema junghiano a livello onirico. Giusella utilizza materiali diversi, quale ricerca formale dei colori e della ruvidezza naturale simbolica,portando la materia ad affioramenti di impasto o collage: carte colorate gesso e colla impastati, conglomerati ad un fraseggio metamorfico ambientale e al suo fraseggio poetico di natura. Poliedrica, versatile, frutto attento della memoria sensitiva sognante,la Brenno restituisce al corpo formale delle tradizioni, l’energia con lo slancio vitale richiamato in simbiosi con i moduli della natura marinara. Per questo la sua ricerca artistica esige la manifestazione del sogno fantastico nostalgico e romantico. Colori a volte squillanti, lussureggianti quale parte della natura naturans tropicale. All’umano come inverarsi del mito salino delle arenarie marine, nel suo realismo fantastico. Ne restituisce vitalità, impressione palpitante, parola. La sua è prospettiva di ricerca e di comunicazione del subconscio specchio delle estreme interiorità umane al tempo, quale recupero di suggestioni e di forti sensazioni, ritrovando l’afflato poetico lirico. Nel dare senso e innervatura all’esistenza riaffiorante nella consapevolezza di valori interni.
Direttore Artistico ART WALK 2017 – Palazzo Zenobio – Venezia

Prof. Alfredo Pasolino

Manlio Gaddi

Una analisi del lavoro di Giusella Brenno, necessaria per arrivare ad una definizione del suo particolare contributo alla cultura figurativa, e non solo, può contare su una serie di testimonianze, e supportata dai molti riconoscimenti avuti negli anni, praticamente fin dall’inizio della sua attività artistica.
Brenno ha dipinto alcune opere sacre, e dichiara di amarle molto, ha scritto: 
“… la presenza di Dio, è per me importante.
Non ho comunque mai cercato l’esoterismo, tendo solo a rappresentare sogni, emozioni, vita, istinto di libertà, ”il volare” nel senso più alto dello spirito.
L’Arte per me è dono di Dio, ”CREAZIONE” nel senso più alto e intimo che l’artista può sperimentare ogni volta che si trova dinanzi ad una tela bianca.”
Si può quindi ben dire che la sua opera è un inno al creato, ed essendo partita con soggetti particolarmente realistici, attraverso l’uso del colore e della materia, ampiamente sperimentata soprattutto nelle ultime opere dalla sabbia ai petali di rosa, è andata via via passando da pittrice della ragione a pittrice del sentimento. Per seguire con quanta costanza, con quanta forza elementare Brenno si sia sforzata di realizzare questa trasformazione da ragione sentimento, bisogna accompagnarla in un viaggio attraverso la sua opere,.
Simbolico e materico attraversano costantemente la sua opera. Vis retorica e speculativa attivano la forma in una inscindibile compenetrazione, come dimostrano compiutamente le ultime opere degli anni 2012-2013 esposte in mostra che sono sostanzialmente omogenee fra loro.
Le tre opere in oggetto (L’Angelo, Riflesso, Cefalù) sono simili fra loro fra uso dei materiali (sabbia, sassi, e olio od acrilico) ed impostazione scenica: mare e spiaggia. È una pittura gloriosa per la maestà della struttura compositiva in una visuale panica che pone come elemento fondamentale il rapporto luce materia.
La schiaritura dei colori, le tonalità, l’equilibrio compositivo, il controllo formale-costruttivo dell’immagine di natura è perseguito per realizzare un ordine mentale che costruisce forme pittoriche modellate plasticamente dal colore, ispessito dall’utilizzo della sabbia come componente di base.
Ne L’Angelo si trova una commistione fra l’umano (le evanescenti impronte umane che resistono solo fra un’onda ed un’altra) ed il trascendente rappresentato dall’angelo che dura ancora meno, il tempo che l’acqua filtri attraverso la sabbia; in Riflesso nella pozza d’acqua si riflette un gabbiano in volo (forse Jonathan Livingston del celebre romanzo breve di Richard Bach?) in un ritorno alla natura, dove la stessa autrice dichiara: “Amo la leggerezza degli uccelli e il loro star sopra ogni umana sofferenza, così come la luna e le stelle.”; infine in Cefalù è fondamentale la barca in primo piano, barca che incarna da sempre l’idea del viaggio, della partenza e/o dell’arrivo, metafora della vita dal ritorno alle origini all’ultimo viaggio.
Il mare, madre di tutte le madri, dipinto con impasto di stesura e atmosferica dinamica, si presenta con differenza materica rispetto alla parte inferiore del quadro dove la superficie cromatica è più statica. Interessata al taglio della veduta l’artista, per non trasfigurare liricamente e simbolicamente la natura, è intenta a cogliere il fenomeno negli elementi che producono un’impressione sul soggetto, da suggestionata invece che da suggestionatrice.
La verifica di come Brenno ha prospettato il paesaggio per identificare il suo stile, propone una considerazione sul suo lavoro in generale. Si tratta di una pittura in se, dell’atto puro del dipingere in cui la qualità di rappresentazione è esclusa. L’interpretazione e l’invenzione del paesaggio possono essere intese quale teatro e manifestazione della vita dell’uomo in relazione profonda e vitale con la natura;  predicando la relazionalità di soggetto e oggetto, al di là del realismo come dell’idealismo, nasce dall’interesse maturato dall’artista per l’informale.
L’interesse per l’informale è già presente nel 1986 con gli intriganti oli inseriti in un ciclo denominato Vibrazioni, ed entra anche in opere figurative, come Il gabbiano sempre del 1986 dove oltre ad una intreccio fra figurativo ad informale l’autrice inserisce un corpo estraneo alla pittura (forse per la prima ma certo non per l’ultima volta) come l’utilizzo di petali di rosa sui quali dipingere. 
La materia misteriosa, con cui la pittrice crea un mondo reale magico, ci avvolge e ci affascina, dai giochi agli uccelli, dagli strumenti musicali alle immagini delle persone, dalle visioni naturalistiche ai paesaggi decorre la sua poesia, nasce la fonte di tenerezza: ci porta a far parte della sua creazione.
L’artista autentico nasce così, dalle cose. Le idee vengono dopo, come confronto con le cose. Nasce da un atto di amore col mondo; per un bisogno di vivere di più e fermare con l’immagine la porzione più lunga di tempo. La letteratura è memoria, e voler rivivere quel che si è già vissuto, rielaborando compiaciuti o irati un passato per sempre fuggito o per prefigurare un futuro bellissimo od orrifico. La pittura invece sorge dall’immagine presente, che può durare anche a lungo nella memoria ed essere frutto di memoria. Ma è nata allora, quando si è vista la cosa che ha impressionato, quando ci è piaciuto un colore, una unità tonale dell’ambiente. Può diventare perfino simbolo, ma simbolo della cosa vista, ripensata, trasformata, rovesciata ma vista.
I paesaggi dei luoghi originali di ispirazione conservano appena qualche particolarissimo riferimento fisico: un’ansa, un golfo, un chiarore di luna, un riflesso sul mare, una casa , un albero un’ombra e si impongono soprattutto per la decisa semplificazione che esalta una sorta di empatia atmosferica che porta la realtà alla dimensione del sogno piuttosto che viceversa, come invece accade generalmente a noi che ci sforziamo di realizzare i sogni.
Nei paesaggi dove il dialogo naturalistico è tutto con emblemi della nostalgia dei sensi: il canto degli uccelli, il volo delle falene, i fiori sotto la luna, i bianchi gabbiani, la luna nascosta e la luna rossa, il verde smeraldino del cielo-mare-foresta, la nuvola vagante e foriera di annunci, la barca che ricorda il viaggio, l’origine ma anche la meta, il destino ultimo, la ricerca, l’ansia di approdo: sono tutti elementi che ritornano nella pittura di Brenno come punti di riferimento di meditazione, di introspezione, di scoperta di se e del mondo, o meglio dei fantasmi o simulacri interiori che la realtà e il mondo hanno sollecitato.
Paesaggi e persone sono per lo più apparizioni evanescenti, sogni e memorie pulsanti in uno spazio scenico disegnato per una necessità di efficace teatralizzazione del racconto intimo, per rendere recitativa e colloquiale la rappresentazione degli affioramenti nell’anima e nella mente. In effetti, l’attitudine narrativa di Brenno appare come un sorvegliato scavo introspettivo, sostenuto da una energica volontà di rendere partecipi e da rilevante capacità di comunicazione grafico-pittorica, col segno e col colore. Le sintesi figurali sono sempre misurate, calibrate nell’efficacia suggestiva non soltanto tramite un attento progetto preparatorio e introduttivo, ma anche da una sensibilità autenticamente pittorica con cui Brenno mostra di sapere ben dosare il pigmento, inventare aloni, assorbimento di luce solare e lunare, come è nel caso dell’olio su tela e collage Notte d’estate, penombre delicatissime che esaltano la luminosità catturata sugli scorci, sui particolari che articolano e sostengono la narrazione.
Il suo modo di dipingere corrisponde soprattutto a un processo di interiorizzazione della realtà nella memoria per appropriarsene nel modo più completo e per crearsi la possibilità di tornare più e più volte -ora con piacere, ora con meraviglia, ora con nostalgia- a esplorare, interrogare, raffinare il proprio vissuto. La sua pittura, in questo senso, è il suo modo di registrare, di conservare, le cose, gli altri, la propria storia, le proprie nostalgie, di contemplare i ricordi e le assenze, le perdite e le scoperte, di mantenere un rapporto vivo con la vicenda personale e con quella collettiva.
Per capire l’arte di Brenno è importante non indugiare sulle prime apparenze, sulla superficie dei quadri, sulla semplice rappresentazione: da una parte bisogna lasciarsi anche assorbire dallo spazio narrativo, entrare nella scena, e a poco a poco, partecipare del clima magico e favolistico del racconto; dall’altra parte occorre che il nostro sguardo assorba il quadro e lo spazio scenico portandoli dentro di noi, assimilandoli lentamente, fino a farli coincidere con il nostro spazio di risonanza, di reminiscenza, e facendoli così interagire col nostro immaginario poetico, intenerendo e riplasmando la nostra sensibilità. 
La pittura di Giusella Brenno è un dono, fatto d’infanzia e di magia, con luci ed ombre che ci avvolgono e ci fanno sognare. Sono quadri davanti ai quali sentiamo il bisogno di rimanere, presi dalla bellezza ottenuta dalla conoscenza e dalle esperienze di vita.