Dal 13 al 27 Settembre 2015 espongono
Pierpaoli Rosanna, Restelli Lucilla e Spampinato Domenico.
RECENSIONE
Introduzione. Il gallerista Rosario Scrivano ha adottato una formula vincente e cioè gruppi di artisti – sempre abbinando pittori e scultori – affermati a livello nazionale. Il risultato? Un tour artistico per l’Italia alla scoperta di personalissime declinazioni. Dal 13 al 27 settembre 2015 alla galleria “La Spadarina” hanno esposto le pittrici Rosanna Pierpaoli e Lucilla Restelli e lo scultore Domenico Spampinato.
Rosanna Pierpaoli. Affascinante, romantico, tanto luminoso esteriormente quanto illuminante nell’interiorità il suo mondo. Sono paesaggi, soprattutto marine dominate da colori chiari, azzurri intensi e abbacinanti amalgamati con naturalezza. Conferisce ai dipinti – tutti olio su tela – una profondità immensa e che cattura perché nasce dal contrasto fra stringente prospettiva e rigida orizzontalità di elementi fissi. Nei paesaggi le coltivazioni dei primi piani sono chiuse e dominate da sottili strisce di alberature che, a loro volta, mediano l’orizzonte infinito cioè cieli tersi e cristallini. Ancor più accattivanti le marine: sabbia in primo piano, mare e cielo, tripartizione poetica e potentemente espressiva che semplifica e arricchisce quel genere.
Lucilla Restelli. Informale o Astrazione o viceversa? Non importa, le sue composizioni denotano percezioni dello spazio alquanto slegate, soprattutto sottolineano come la realtà esterna sia sentita e vissuta in modo discontinuo e frammentario. Compito dell’artista nella nostra società è anticipare eventi e situazioni, intravedere una configurazione futura più o meno immediata, più o meno latente. In questo caso abbiamo una raffinata ricapitolazione di tutta o quasi la tradizione informale/astratta. Anzi una reinterpretazione sofisticata delle disavventure umane degli ultimi decenni, dei disordini morali e materiali che quotidianamente dobbiamo affrontare. L’arte, dalle macerie spirituali, tenta allora di costruire un nuovo ordine.
Domenico Spampinato. E’ uno dei maestri della scultura italiana del secondo ‘900: nato nel 1920, ha attraversato molte correnti e vissuto da protagonista radicali trasformazioni sociali. Si è sempre mantenuto fedele non all’accademia ma alla figurazione, resa con materiali difficili e ostici (marmo o bronzo). C’è nelle sue opere l’anima classica ma ci sono anche movimento, dinamismo e vitalità di un’epoca tormentata come la nostra e i decenni scorsi. Già i bassorilievi denotano equilibrio, grazia ma sono diversissimi gli uni dagli altri quasi desiderassero la tridimensionalità. E qui i ballerini sono gli emblemi della sua produzione, sigillo formale e sostanziale di una grande personalità senza dimenticare l’ispirata produzione religiosa.
Pierpaoli, Restelli e Spampinato rappresentano allora tre diversi modi di intendere e vivere l’arte: il realismo di Pierpaoli integra la negazione del reale e la conseguente aspirazione all’assoluto di Restelli mentre le sculture di Spampinato quasi mediano le precedenti posizioni perché fondono con ardore e passione materialità e spiritualità.
Fabio Bianchi
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