Dal 23 Luglio al 6 Agosto 2016 espongono

gli artisti selezionati al concorso nazionale 2016.

INTRODUZIONE

Negli anni passati Rosario Scrivano, titolare della galleria d’arte “La Spadarina” di Piacenza, ha sempre proposto ficcanti problematiche per caratterizzare il concorso nazionale di pittura, scultura, grafica e fotografia sempre denominato “La Spadarina”.

Andando a ritroso, come titoli troviamo infatti “Passato, presente e futuro” (2015), “Il tempo. Forme e colori di emozioni pure” (2014), “Ricerca e fantasia” (2013), “Restiamo umani” (2012), “La materia e lo spirito” (2011), “Nel cassetto dei ricordi” (2011) e altri ancora sempre dal profilo singolarmente attraente.

Quest’anno, come titolo alla XII edizione del concorso edizione 2016, troviamo “Tema libero” cioè una riflessione nella riflessione, sorta di autoanalisi in un periodo sempre più cupo per i destini dell’arte non solo italiana.

Introdurre un “tema libero” non vuol dire azzerare decenni di tensioni e di dibattiti, ma al contrario garantire al sistema uno o più gradi – appunto – di libertà. Per un concorso sempre più importante come quello indetto dalla galleria “La Spadarina”, un “tema libero” sembrerebbe essere rilassante e disimpegnato. L’apparente semplicità non esclude però, implica anzi, un approccio più profondo e, soprattutto, più motivato e coinvolgente. Il “tema libero” parrebbe svincolare l’artista da qualsiasi suggestione esterna permettendo così al performer di realizzare il o un proprio ideale di autosufficienza etica e morale. Paradossalmente lo avvinghia alla propria interiorità costringendolo a perseguire una personalissima consonanza, un equilibrio interno oggi sempre più indispensabile e non più dilazionabile nel fluttuante contesto. Un “tema libero” tanto più si allontana dalla realtà quanto più si avvicina all’intimo del singolo artista. La dialettica fra mimesi e diegèsi si risolve a favore del secondo termine, la mimesi esiste ma è mascherata da eccessivi infingimenti. Perché, in questi anni di digitalizzazione estrema e di esasperata informatizzazione, un “tema libero”? Perché così – contro tutto e tutti – dovrebbe emergere la vera personalità dell’artista, quel nucleo di idee e di energie sovente occultate perché condizionate da altri motivi ispiratori. Per molti artisti partecipare al concorso lanciato dalla galleria “La Spadarina” significa acquisire ulteriore consapevolezza tecnica e stilistica, definire e rafforzare la propria posizione. Trattare un “tema libero” vuol dire rilanciare l’arte, elevarla dal piano popolare a quello più nobilmente speculativo. Aumenta anche la dignità del singolo artista il quale – come propria mission – deve ridestare l’interesse, tener vivo un senso di meraviglia, rilanciare la creatività in senso magico e misterioso. La ragionata trasgressione deve allora divenire il metodo di lavoro di ogni buon artista per cercare non di scardinare, ma di arricchire un sistema ed una società spesso troppo asfittici e stagnanti.

Serve dunque entusiasmo ed ardimento per proporre un “tema libero” dati complessità e contraddittorietà del nostro vivere. Scrivano – fra le righe – vuole forse dirci quanto sia necessaria un’opzione zero, quanto utile sia ripartire da noi stessi, quanto attuale sia affidarci alle sole nostre forze.

                Fabio Bianchi