Sergio Notti

BIOGRAFIA e CURRICULUM

Sergio Gianluca NOTTI nasce ad Alessandria il 5.5.1970.

Già Ufficiale della Marina Militare Italiana, negli anni novanta, durante gli studi presso l’Accademia Navale, crea le sue prime opere, legate alla natura ed agli oggetti quotidiani, dove esprime  emozioni e sentimenti attraverso i colori.

L’analisi dei valori della vita lo portano a produrre opere come “Verso il tramonto”, “Luce nella tempesta”, “Fragilità”, oppure “Caino”.

Successivamente, la nascita del figlio nel 2007 porta Notti a profonde riflessioni sull’uomo ed alla netta convinzione che la pittura non deve essere solamente uno strumento per rappresentare la natura e il mondo circostante, ma un forte mezzo di comunicazione di ideali, concetti e principi umani. Nascono così nel 2009 le opere astratte, nell’ambito di un’analisi psicologica legata ai bambini e all’essere umano, come “Ottimismo e pessimismo”, “Il giardino dell’innocenza”, “La via della conoscenza”, “Giochiamo Insieme”, “Incontri” e “Quale futuro?”.

Scrive durante alcune sue riflessioni:

Riguardo la mia vita trascorsa e analizzo il mio futuro, con l’incombenza e l’orgoglio di servire il mio Paese e nello stesso tempo creare ed esprimere con i miei colori ciò che penso, sulla base di ciò che la vita mi offre.

Mi volgo all’indietro e, devo ammettere, sono fortunato. Sensibilità del colore e amore per la famiglia hanno fatto di me un inguaribile romantico, cosa non sempre accettata dal mondo frenetico di oggi.

Esperienze che hanno visto bambini di qualsiasi etnia e condizione sociale, Innocenti e travolti dal potere politico, guerre ed ingiustizie che tendono a schiacciare anche ciò che è patrimonio di tutti paesi del mondo.

Torno a casa, vedo mio figlio, il suo guardo, “innocente gioca”, come vorrebbero giocare anche quei bambini, che vivono in Paesi dove interessi più grandi di loro ormai non glielo consentono più.

Rifletto e creo cosa?

Il Giardino dell’Innocenza, piedini di bambini di qualsiasi etnia, immersi in un giardino colorato, simbolo di gioia e forza interiore, a crescere e dire al mondo “ci sono anch’io”.

Pensiamo al nostro futuro e al futuro dei nostri figli, immersi in una società, dove la vita frenetica e

tecnologica ci porta a dimenticare i valori del vivere umano. Il futuro sarà sicuramente progresso, ma non può essere solo questo, deve assolutamente essere anche un ritorno all’essere umano, ad una dimensione più umana.

Questi ultimi pensieri mi portano con la mente in Africa, terra dove è così lontano il concetto di robotica e di progresso, ma che nel contempo è la culla dell’umanità; creo quindi un ulteriore opera: Quale Futuro? Quale futuro avremo in quanto genitori e quale futuro avranno i nostri figli, che saranno il cardine della società moderna?

Laureato in fisica, inventa sempre nel 2009 la “Physics Art”,  per rappresentare le leggi della fisica con i colori. Attraverso la pittura, la fisica diventa quindi arte, in particolare l’arte della causa e dell’effetto, applicata ai colori, secondo un linguaggio rigoroso, che è quello fisico – matematico.

Nascono così opere come “Diffrazione del Rosso”, “Legami”, “Cavalcando un raggio di luce”, “Indeterminazione” e “Big Bang di colori” che danno l’avvio al filone artistico della Physics Art.

In omaggio ai colori e alla fisica, compone la poesia “Quando il colore prende vita e diventa forza”:

Colori,

che scorrete indisturbati,

creando vortici e legami;

poesia di una tela,

elementi di forza e di vita,

gioia interiore.

Io vi vedo,

specchio di mille forme e pensieri,

luce ispiratrice di infiniti legami,

materia che si crea e si distrugge,

lasciando il ricordo di forme indefinite che si perdono nel tempo,

… svanendo …

Colori,

corsi e ricorsi di voi,

frequenze che si alternano e si intrecciano,

atomi impalpabili che si uniscono in vorticose reazioni,

dove la materia si plasma.

Miscugli arditi,

in costante attesa di essere scoperti,

voi esistete da sempre,

mi chiamate,

mi volete.

Colori miei,

desiderosi da sempre di divenire nuovo elemento,

io vi posso toccare,

io vi lego;

fatevi plasmare e gioite voi,

che non siete materia sterile,

ma la forza del cambiamento,

in un divenire infinito,

che trasforma la materia in emozione.

 

Nel 2010 viene selezionato dalla critica per la grafica, la capacità di sintesi delle sue opere e la comunicatività delle stesse ed è ospite di alcune trasmissioni televisive culturali.

Nel 2020 estende ulteriormente la visione astratto-comunicativa della sua produzione, reinterpretandola attraverso la Fluid Art, dove, con la fluidità dei colori (che rimangono sempre elementi essenziali della sua pittura) il reale e l’immaginario si compenetrano divenendo un tutt’uno di suggestione ed emozione. Nascono così opere come “Verso l’ignoto”, “Presenze” e “Mediterraneo” che danno l’avvio al filone artistico della Fluid Art.

Residente a La Spezia, attualmente continua la sua produzione artistica a Roma, dove vive temporaneamente per motivi di lavoro.

 

MOSTRE ED EVENTI DELL’ARTISTA

 

  • Collettiva presso la Galleria Spazio Arte di Milano (Palazzo Granaio – Novembre 2009)
  • Personale presso la Scuola Navale Militare Francesco Morosini (Aprile 2010)
  • Partecipazione a Marzabotto Arte TV con l’artista Cecilia  Martinelli nell’ambito delle trasmissioni dedicate al progetto della Fashion Paint (Maggio 2010)
  • Partecipazione alla Fiera d’Arte Contemporanea di Forlì assieme all’artista Cecilia Martinelli (Novembre 2010)
  • Collettiva “Personaggi in primo piano” presso la Galleria Centro Storico di Firenze Signa (Aprile 2011)
  • Premio internazionale Tokyo per “l’elevato valore stilistico”(Maggio 2011)
  • Collettiva “Rinascimento Contemporaneo” presso la Galleria RossoCinabro di Roma (Maggio 2011)
  • Collettiva l’Arte Contemporanea presso la Saletta degli Angeli di Lucca (Luglio 2011)
  • Primo classificato al premio della critica 2014 dell’Accademia di Santa Sara di Alessandria per il “Figurativo Conformazionista”
  • Mini personale presso la Galleria d’arte La Spadarina di Piacenza (Ottobre 2014)
  • Collettiva con la Galleria d’arte La Spadarina di Piacenza all’interno della Fiera Tutto Casa 2014 a Marina di Carrara
  • Partecipazione alla mostra mercato “La Marguttiana” di San Terenzo (Luglio 2015)
  • Personale a Ponzanello durante l’evento Ponzanello Illumina (Luglio 2015)
  • Collettiva “La forza del sorriso festival” a Fosdinovo (Agosto 2015)

OPERE

CONTATTI

 

Cel.:  339.7499029

Email: sergio-notti@libero.it

Web:  www.sergionotti.it

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RECENSIONI

Descrizione delle opere

Linea “La Physics Art”

Quando la fisica diventa arte. La Physics Art porta le leggi della fisica nell’arte, dove, attraverso la pittura ed in particolare i colori, vengono visualizzati i principi di causa ed effetto.

Diffrazione del Rosso. 2009 – Acrilico su tela – 70 X 50 cm. – 550 €

Diffrazione del Rosso è il primo quadro della Physics Art e nasce proprio dall’dea, secondo la quale le leggi della fisica possono essere applicate all’arte e ad essa legarsi intimamente; attraverso l’arte ed in particolare attraverso i colori, le leggi della fisica possono così essere rappresentate e, in taluni casi, visualizzate. Un raggio di luce incontra il rosso e genera un raggio di rosso, che, provenendo dallo spigolo alto sinistro, impatta contro una tela e, come un raggio di luce, subisce effetti di diffrazione, sia nell’ambiente circostante, sia sulla tela stessa che diventa così il supporto principale della diffrazione. Ho usato i colori al fluoro, in quanto il rosso è in ogni caso luce e quindi deve uscire dalla tela e fare luce. La scritta “Diffrazione del Rosso” è stata realizzata con i catarifrangenti, in modo tale da proiettare luce rossa, con particolari condizioni luminose dell’ambiente circostante.

 

Curvatura dello Spazio-tempo. 2010 – Acrilico su tela double box di 4 cm – 100 X 70 cm. 1000 €

Opera pubblicata sul catalogo d’arte moderna Mondadori 2012.

Omaggio al padre della teoria della relatività, Albert Einstein; il reticolo presente su tutto il quadro rappresenta lo spazio-tempo, che, secondo la teoria della relatività, viene incurvato da corpi di massa non nulla, in funzione della massa del corpo stesso. La massa, in questo caso, viene rappresentata dal peso e dalla profondità del pensiero di Einstein; oltre a ciò, i colori rappresentano il livello di maggiore o minore curvatura. Sulle due fiancate del quadro viene riportata la più celebre formula scoperta dallo scienziato, ovvero e = mc2, realizzata con un gel al fosforo, che, dopo aver preso luce di giorno, al buio si illumina, accendendosi di turchese e proiettando la formula sul muro in prossimità del quadro.

 

Cavalcando un raggio di luce. 2010 – Acrilico su tela – 70 X 50 cm. – 600 €

Viaggiando ad altissime velocità (fino al limite della velocità della luce), la realtà, come la conosciamo, perde forma e i colori si mischiano in un tutt’uno disordinato. Il raggio di luce che entra lateralmente da elevata distanza, si incurva ed, avvicinandosi, aumenta di dimensioni; questo è stato in parte realizzato con un gel al fosforo, che al buio si illumina, come un vero raggio di luce. Il cavallo al galoppo che si materializza dal raggio di luce ha il puro scopo di dare dinamismo, velocità e potenza al quadro.

 

C4os (Caos). 2018 – Acrilico su tela 40 X 30 cm. – 300 €

Il caos dell’universo è sempre in aumento.

 

Linea “L’Astratto Figurativo Concettuale”

Quando la pittura diventa necessità di comunicazione, andando oltre la mera rappresentazione della realtà

Tuffo nell’Irrazionalità. 2012 – Acrilico su tela – 70 X 50 cm. – 550 €

L’essere umano necessita talvolta di tuffarsi in mondo governato dall’irrazionalità, per evadere da un mondo che a volte è troppo schematizzato.

 

Guardando oltre. 2020 – Acrilico su tela 40 X 30 cm. – 400 €

In un modo fantastico, dominato da colori irreali e sotto un cielo gocciolante di stelle, guardo la luna e l’immensità dell’universo, immaginando mondi lontani.

 

Linea “Fluid Art”

Reinterpretazione astratto-comunicativa della realtà, dove la fluidità dei colori consente al reale e all’immaginario di compenetrarsi divenendo un tutt’uno di suggestione ed emozione.

Presenze. 2020 – Acrilico su tela 30 X 20 cm. – 250 €

Esplosione di ori e argento, immersi in un bianco che da forma ad innumerevoli presenze nascoste nel quadro (la testa di un drago, un papero, una rana che nuota, un uccellino, la  testa di un’aquila, ecc…) visualizzabili ruotando la tela.

 

Mediterraneo. 2020 – Acrilico su tela 40 X 30 cm. – 400 €

Così come il Mediterraneo, l’evoluzione e il movimento dei colori sulla tela si sta preparando a dare forma a qualcosa di magnifico.

Dott.ssa Maria Fontana

Nella stanza vaticana dedicata alla filosofia, Raffaello ci tratteggia Platone nella figura di un vecchio austero, nobilitato dalla barba fluente, con l’indice rivolto verso il cielo. Un semplice cenno sorregge e stigmatizza il senso complessivo di tutto il suo pensiero. Lì dove la luce pulsa alla sua massima intensità, viene indicata la sede originaria di ogni forma e di ogni saggezza, poiché nell’alto dei cieli, in un luogo che all’uomo non è dato raggiungere con la fisicità del corpo e gli è possibile immaginarlo solo con la mente, si identifica l’imminenza della parola divina e quindi della creazione tutta. La luce dunque diviene concetto che sottende all’intera opera. La luce è anche il soggetto dell’ultima ricerca pittorica di Sergio Gianluca Notti. Cerchiamo di comprenderci. Il lavoro di Notti non è spirituale e non è uno strumento per giustificare e difendere una dottrina concettuale dell’arte. E’ invece il dialogo che egli ha con il mondo, per esplorarne tutte le possibilità per mezzo della psicologia e della fisica del colore, della luce. Sergio Gianluca Notti si rende conto che c’è un nesso forte tra psicologia, concettualità e creatività e tutte confinano con la sua pittura. Io ritengo che questa sua ricerca debba essere obbligatoriamente continuata giacché, il confronto tra la sua coscienza e il fare pittorico attraversa la sua esistenza carica di umori, sentimenti e pathos e si esprime in una ricerca pittorica in continua evoluzione. Sergio Gianluca Notti deve continuare ad intingere i pennelli nel registro del sentimento, perché è lì che trova ragione d’esistere la sua ricerca, il suo indagare, con mezzi espressivi sempre diversi, i temi fondamentali della vita chi siamo? da dove veniamo? dove stiamo andando? E scrutando attentamente i suoi dipinti è possibile cogliere, magari tra le nuvole di uno sfondo azzurro, il sogno di un mondo migliore.

Tiziana Ferrara Dott.ssa di ricerca in storia dell’arte

Interpretare il linguaggio artistico di Sergio Notti non è stato affatto semplice, per chi ritiene una recensione un momento necessario per decodificare ad uso del fruitore espressioni altrimenti incomprensibili in una società come la nostra, dove regna l’esperienza vicaria, mediata, impersonale. E’ stato necessario superare le difficoltà di un linguaggio molto specialistico, per comprendere che l’artista partendo da un approccio – derivante dal positivismo logico – approda, a quella linea analitica nell’arte che confina per un tratto importante con la matematica. Notti, realizza questo connubio arte/scienza non nei termini di una pedissequa applicazione all’arte ma di una riutilizzazione delle sue procedure, in una sorta di meta-matematica che, simulando l’indagine di Hilbert, ha come sbocco una metaarte. Il rapporto arte e scienza si può ritrovare sin dal primo periodo dell’artista, in una prima fase in cui si dedica a temi naturalistici e alle figure, smorza i colori e procede alla ricerca delle linee essenziali dei soggetti che rappresenta. Così facendo, il quadro si trasforma in rappresentazioni schematiche tanto nei soggetti come nell’opera “Il Cadetto e la ragazza”, quanto nei paesaggi come “Serenità”. In un secondo tempo sul piano compositivo l’immagine si caratterizza per l’intersecarsi di linee verticali e orizzontali, che delimitano campiture quadrate e circonferenze, quasi a voler contenere, proteggere e indirizzare l’occhio di chi guarda e a rendere invulnerabili i soggetti scelti. Tutto ciò è importante per scavare nel rapporto tra arte e scienza, anche se riveste l’arte di uno statuto provvisorio, dove la provvisorietà consiste nella sospensione della possibilità di restituire allo spettatore un linguaggio, una rappresentazione compiuti, non frammentari. E dove per rappresentazione non si intendono immagini riprodotte dalla visione dell’artista, ma di quel che l’arte significa di per se stessa. La verifica di questo tipo di analisi si sposa molto bene all’arte concettuale che, come tutte le tendenze che seguono un’impostazione analitica, sceglie solo frammenti di una realtà ancora tutta da capire come traspare nell’opera “Quale futuro?”: tasselli di un discorso che non viene mai completato, forse anche perché è proprio dell’approccio analitico la non-ricostruzione di una visione onnicomprensiva e, perciò, un lasciare in sospeso. Esso è infatti una tecnica, un metodo del farsi, mai di un arrivare. Da questo punto di vista, come lo studioso Menna ha scritto, esiste una straordinaria risonanza tra l’enorme espansione e frammentazione della scienza e l’approccio analitico dell’arte contemporanea. Come se il senso dell’arte si fosse ad un certo punto estroflesso avendo cominciato a interrogarsi sulla sua verità, ossia sull’idea che ha di se stessa. Un’impostazione che Notti nelle ultime opere del periodo Physics Art, conduce all’esplosione, come succede nel quadro “Cavalcando un raggio di luce”, in cui linee e colori si impattano e fanno da sfondo al raggio di luce laterale che finisce per materializzarsi in un cavallo a galoppo, simbolo del dinamismo e della velocità che ci fa perdere la percezione della realtà che conosciamo. L’analisi delle opere di Notti mi fa concludere con quanto già Menna osservava, che l’arte contemporanea è dunque un tentativo “di appropriazione estetica globale della realtà”, con i propri autonomi mezzi espressivi. E che però, riprendendo il teorema di Gödel, per cui non è possibile in generale costruire teorie in cui enunciati (teoremi) ci dicano tutte e sole le verità intorno a un universo di discorso, tutto ciò comporta l’impossibilità di riuscire a elaborare una formalizzazione completa del concetto di arte.

Fabio Bianchi Critico d’arte

Notti ha un approccio ambizioso, drastico, risolutore. Ha idee chiare, concetti forti, spunti talora micidiali perché secchi, finalizzati, immediati. Ha brevettato la “Physics Art” per poter rappresentare con i colori le leggi della fisica ma il suo simbolismo è apodittico per forme e contenuti. Colpisce la capacità di elaborare soggetti diversissimi fra loro: non è solo abilità ma è consapevolezza dell’altissimo ruolo che l’artista-demiurgo può e deve svolgere nella nostra società. Le sue opere sono uno spaccato di post-modernità: Cinetic art, Pop art, Underground …

Prof. Flavio Di Gregorio (Accademia di Santa Sara)

 La diversità con cui il pittore alessandrino Sergio Gianluca Notti concretizza durante la trasfigurazione della sintesi percettiva, rispetto alla compatta forma della figura, mostra come l’artista materializza il sussulto cosmico individuato mediante intensa riflessione sull’uomo e l’ambiente ad esso circostante. Un simbolico messaggio, catalogato da reattive linee guida, fanno della pittura di Sergio Gianluca Notti il cardine prioritario, dal quale egli, visibilmente attento alla sincera naturalezza dell’evoluzione umana, con particolare riferimento al suo principio, dimostra, attraverso la linea, la forma e il concettuale appressamento cromatico il dovario costante del relativo sogno a colori in stretta relazione con l’intreccio silente del poetico e lungo tratto vitale della vita, in conformazione dei forti richiami sistematicamente espressivi che, nutriti dall’amore per il bello, entusiasmano il riguardante, rendendolo in parte protagonista di uno scenario intriso di evoluzioni percettive e sensoriali, definizioni e poetica propriamente figurative.