Alessio Papa

BIOGRAFIA e CURRICULUM

nasce a Viterbo nel ’77. Frequenta il liceo artistico “Tuscia” di Viterbo e successivamente l’Accademia di Belle Arti di Roma nel corso di pittura, dove Alessio inizia a studiare il manierismo rinascimentale e il neomanierismo.
Conclude la sua carriera accademica nel 2004 discutendo una tesi di anatomia artistica “L’anatomia nei dipinti del Parmigianino”.
Nei suoi dipinti l’artista stravolge l’anatomia della figura umana, allungandola a volte anche in modo innaturale, caratteristica propria dei Grandi Maestri tardo-rinascimentali, periodo noto per l’attribuzione data dal Vasari di “arte della maniera” o “manierismo”.

Dal 2013 Alessio Papa abbandona lo stile “neomanierista” per intraprendere un percorso della ricerca della figura molto più personale e fuori dai canoni classici.

Le figure diventano più vigorose, più “calde” e più “attuali” rispetto al passato e diventano padrone assolute del dipinto, creando un universo più spirituale e meno terreno.

I dipinti di Alessio Papa diventano così per lo spettatore un mezzo per proiettarsi nel sogno andando oltre la realtà, creando un mondo visionario, questa nuova tendenza artistica prende il nome di “Neo-Simbolismo”, appellativo attribuitogli dal prof. Vittorio Sgarbi.

L’artista ha partecipato in diversi concorsi artistici in Italia e all’estero riscuotendo sempre molto interesse da parte della critica e del pubblico e distinguendosi sempre per la tecnica, la creatività e per come vengono elaborati culturalmente i suoi lavori.

Inoltre Alessio Papa ha svolto importanti mostre sia personali che collettive tra cui spiccano la Biennale di Milano, la Biennale di Palermo, la Biennale della Creatività a Verona ed altre importanti mostre in varie parti del mondo ed è inserito in prestigiosi cataloghi d’arte.

 

Considero Arte tutto ciò che di bello c’è nello spirito umano, tutto ciò che l’uomo ha comunicato attraverso i secoli ai suoi simili, portandoli alla conoscenza del proprio io e ad unire i popoli tramite la cultura ed il sapere.

Facendo un’analisi della mia pittura si deduce una miscela fatta di storia, fantasia e senso del bello. Un percorso che parte dalla massima espressione artistica raggiunta nel Rinascimento, passando per quell’universo onirico ottocentesco del Simbolismo e proiettata ai giorni nostri attraverso quella metafora mitologica della Classicità.

Un’arte che si pone come obiezione alle avanguardie odierne per entrare sensibilmente nell’animo e nella psico-emotività dello spettatore, cogliendo in lui quel richiamo alla curiosità della conoscenza e alla cattura completa tramite il cromatismo in quel mondo onirico dove l’essere umano tende a catapultarsi.

                                                                                                                Alessio Papa.  

 

     Premi e mostre.

2007 – personale Viterbo.

2008 – personale Viterbo, collettiva Viterbo, collettiva Chieti, collettiva Roma.

2009 – collettiva Vicenza, collettiva Cremona, personale galleria “La Spadarina”  Piacenza, collettiva Bolsena (VT), collettiva Tallinn (ESTONIA), collettiva Padova, expo art Padova.

2010 – collettiva Venezia, collettiva Portovenere (SP), collettiva Parigi (FRANCIA), expo art Forlì, collettiva Bari,  personale Olbia, collettiva Firenze.

2011 – personale Viterbo, collettiva Villa S. Giovanni in Tuscia (VT), personale Alghero, “Celebrazioni di Michelangelo Buonarroti” Roma, Triennale di Roma, “Silfidi, sirene, sibille” collettiva Roma.

2012 – personale alla galleria “Art Vision Gallery” Civitanova Marche (MC).

2013 – “Festival dei Due Mondi” Spoleto (PG), “International Biennial of Contemporary Art” Chicago (USA), collettiva Locri (RC), collettiva Assisi (PG), personale Spoleto (PG), collettiva Venezia, VI collettiva d’Arte Contemporanea  Biennale di Venezia, collettiva “Museo MIIT” Torino.

2014 – Biennale della Creatività in Italia, Verona, collettiva Monreale (PA), Biennale della Germania, Baden-Baden (GERMANIA), Biennale di Spoleto (PG), Collettiva Montecarlo (MONACO), Collettiva Napoli, “Spoleto Arte incontra Venezia”, Venezia  a cura di Vittorio Sgarbi, 1° Biennale Internazionale d’Arte di Durazzo, Durazzo (ALBANIA), collettiva Associazione Eclettica, Spoleto (PG).

2015 – 2° Biennale Internazionale d’Arte di Palermo, collettiva al Museo Canova di Possagno (TV)  a cura di Vittorio Sgarbi, collettiva “Da Caravaggio ai giorni nostri” Piazza del Popolo Roma, Biennale Internazionale di Barcellona (SPAGNA).

2016 – Collettiva Museo di Palermo, Collettiva “Contemporanei nella città degli Uffizi” (FI).

2017 – 1° Biennale del Mediterraneo Palermo, “Pro-Biennale”  a cura di Vittorio Sgarbi Venezia, “Contemporanei nelle sale del Bramante” Roma, “Pronto Soccorso” artisti “curati” da Vittorio Sgarbi Monreale (PA), “Spoleto Arte” verso Caravaggio (MALTA), Biennale di Milano presentata da Vittorio Sgarbi Milano, personale presso la “Elle” galleria Preganziol (TV), Metropolitan Empire Prize  MoMa New York (USA), “Spoleto Pavilion”, Venezia.

2017-2018 – “Gallery Club”, Palermo.

2018 – Biennale delle Nazioni Venezia, personale “Kylix contenitore d’arte contemporanea” Vetralla (VT), Biennale Internazionale delle Fiandre Bruges (BELGIO).

2019 – Mantova Artexpo, Mantova.

2020 – Artisti ’20, Firenze.

Premi 2009:

“Palladio d’oro” Vicenza, “Premio Giotto” Padova, “Premio Internazionale Estonia” Tallinn, “Premio internazionale L. da Vinci” Lecce, “Premio speciale diritti umani Martin Luther King” Brindisi.

Premi 2010:

“Premio Grandi Firme dell’Arte Contemporanea” Cesenatico (FC), “Premio Città del Vaticano” Accademia Santa Sara Alessandria, “Medaglia al merito artistico Città del Vaticano” Accademia Santa Sara Alessandria, 1° premio “Città di Alessandria” Alessandria, “Premio V. Tirasacchi” Vetralla (VT), “Scintille d’Arte a Portovenere” Portovenere (SP), “L’Arma dei Carabinieri tra Arte e Società” Bari, “Premio Alba 2010” Ferrara, “Premio Guglielmo II” Monreale (PA).

Premi 2011:

“Premio Parmigianino” Firenze, “Arte in Passerella” Palermo.

Premi 2012:

Premio “Le Quattro Fenici” Roma, “Premio Città di Washington” (USA).

Premi 2013:

“Premio Afrodite” Vicenza, “Premio Michelangelo” Firenze.

Premi 2014:

Accademico presso l’Accademia per le Scienze Applicate, Roma.

Premi 2017:

Premio Internazionale “ArteMilano”, Milano.

Premi 2018:

“Premio Eccellenza Europea delle Arti”, Roma, Barcellona (SPA), Parigi (FRA).

OPERE

CONTATTI

 

cell.: 3470466319

Email: alesspapa@gmail.com

facebook: Alessio Papa / Alessio Papa artista Neo-Simbolista

instagram: artista_alessio_papa

RECENSIONI

Dott. Vladimir Cicognani

Del pittore Alessio Papa si può affermare senza il timore di essere smentiti, che possiede l’innato talento donatogli da una entità superiore.

Infatti artisti si nasce non si diventa.

Alessio Papa possiede una impressionante forza espressiva corroborata da uno stile e da una tecnica pittorica straordinaria.

Nei soggetti dei suoi lavori coglie l’essenza e con una maestria veramente accademica, nel suo attingere all’esperienza antica, ne trasfonde i significati.

La pittura del giovane maestro Alessio Papa è una pittura colta, assolutamente vigorosa e rivitalizzata in maniera vibrante e commovente.

Le opere sono un vero e proprio miracolo di arte iperrealista/storica/onirica.

Eleganza, classe, armonia costruttiva della composizione sono gli elementi che ricorrono in tutti i dipinti di Alessio Papa, artista completo che può tranquillamente aspirare ad altissimi orizzonti, competitivo in ambito internazionale.

Dott. Cav. Giancarlo Alù

Il maestro possiede un innato talento artistico.

È un geniale interprete e un sensibilissimo traduttore di quanto gli ispira la propria psico-emotività.

Autore estremamente emozionale, da classificarsi tra i migliori maestri d’arte.

Dino Marasà

Il linguaggio metaforico e polimorfico dell’artista Alessio Papa consente di ampliare la visione della realtà con elementi onirico mitologici giustapposti alla tradizione manieristica. È un narrare che affascina, che coinvolge mediante le sue tonalità decise e i suoi segni netti, che distaccano la figura dal contesto evidenziandone il valore intrinseco all’interno dell’opera stessa.

È voluta e oculata la scelta di aromaticità contrastanti atte a differenziare la funzione stessa dei personaggi che, in tal modo, risultano più carichi del loro lirismo espressivo.

Dott. Nicola Eremita

[Recensione riferita all’opera DANAE] L’artista ci presenta un’opera di pittura dalle forme che a prima vista potrebbero apparire semplicemente figurative. Tuttavia ad una più approfondita analisi, senza dover leggere le sue parole, si evince la sostanziale azione deformatrice attuata sulla forma naturale. Alessio Papa ha cura di segnalare la propria appartenenza al genere manierista. Certamente egli intende l’interpretazione data al fenomeno artistico nei primi decenni del novecento, quando esso è stato pienamente compreso come l’intenzione schiettamente anti-classica, una rilettura che ha salvato dal biasimo molti grandi maestri dei secoli XVII e XVIII. Ritengo in ciò di dare pienamente appoggio all’idea di pittura di Alessio Papa. Egli ancora una volta ribadisce che la pittura non è solamente un pretesto per veicolare un presunto messaggio morale ma anche l’atto di potenza dell’essere. Essere in quanto espressione di una capacità di vivere come artista perché dotato di qualcosa che non tutti possono possedere: il talento e la padronanza della tecnica. In quest’opera si percepisce la contemporaneità nell’uso del colore e nella deformazione delle forme, per nulla nostalgiche ma del tutto collocate nel nostro presente. Tale deformazione infatti pare essere più contigua alle arti dell’animazione che a quelle dell’antico periodo al quale si fa ideale riferimento.

Dott. Daniele Radini Tedeschi

La rilettura dei classici, manieristi e barocchi, diviene per l’artista un pretesto per esprimere una modernità ed un gusto mitologico per la bellezza. I colori puri, il chiaroscuro studiato, i soggetti legati alla tradizione conferiscono un particolare fascino.

Franca Valenti

Dotato di grande forza interpretativa , prende spunti anche dalle narrazioni più emozionali del cristianesimo. Studioso del passato mette la sua passionalità nella descrizione di personaggi tra cui spicca la figura femminile, ritratta con morbidi caplli fluenti impreziositi da perle,drappeggi che volano, legati all’immaginazione, brocche da cui sgorga l’acqua rigeneratrice, purificatrice, essenziale per l’esistenza.Anche nel ritratto di giovane con foglie ed uva,dove raffigura se stesso , accentua una raffinata sensualità. I suoi cavalli sono possenti,danzanti, umani : nei secoli hanno vissuto le vicende dell’uomo.
Oltre alle doti innate e alla indubbia bravura tecnica, interpreta il neomanierismo con colori dosati e infonde alle sue opere raro patos.

Dott.ssa Elena Gollini

Nella ricerca compiuta da Alessio Papa si delinea una calibrata e armoniosa fusione tra viaggio reale e viaggio mentale sovradimensionale connessi a un processo esperienziale, in cui la visione reale e lo spirito d’immaginazione convergono in misurato bilanciamento e si risolvono in formule rappresentative dai connotati simbolico-metaforici ispirati al rapporto con la storia passata e la tradizione classica misticheggiante dei miti e delle leggende, trasportate nel presente e rivisitate e riproposte in chiave attuale di moderno manierismo, ponendo particolare attenzione all’elemento di spiritualità e ai significati subliminali impressi sulle tele. Le suggestioni delle visioni evocate vengono stimolate e sollecitate dalla sensibilità espressiva dell’artista, che fornisce una rielaborazione personalizzata intrisa di sferzante carica energetica e riesce a infondere e a conservare perfettamente intatti nelle rappresentazioni quel senso di coinvolgente stupore, di spontanea meraviglia, scaturiti dall’emozione stessa che li ha generati.

Le opere racchiudono una fremente e vibrante tensione sperimentale, frutto della coesione tra mondo e realtà circostante e sfera interiore più intima e recondita, tra paesaggio fisico reale e paesaggio virtuale dell’anima. Emerge la volontà di ricerca di una proiezione d’infinito, di una prospettiva di rappresentazione proiettata e protesa fuori e dentro il passato e il presente, come accade nello stato di veglia e di sogno, che si intreccia fino a fondersi in commistione, confondendo e perdendo i propri confini dimensionali delimitativi. È una pittura che nasce da suggestioni reali che mantiene e che lo spettatore è chiamato a recepire e riattivare, innescando un meccanismo relazionale con i dipinti di coinvolgente interazione comunicativa. Nell’impronta compositiva, dalla sofisticata laboriosità strutturale, la metafora sottesa originata dal solido legame tra viaggio fisico e viaggio mentale si rivela, invitando a cogliere l’essenza più autentica delle cose della vita nelle sue variegate e multiformi espressioni.

La gradevolezza dell’impatto esteriore risiede nella potente forza generatrice di bellezza, armonia, poesia, sentimento, emozione, che si congiungono insieme in magica alchimia narrativa. La tecnica pittorica di Papa rifugge il procedimento “freddo e distaccato” dell’oggettività fotografica e copiativa ed è finalizzata alla rivalutazione e al recupero della componente più intimista dell’arte. Le immagini riprodotte sono collocate in una dimensione che, seppur calata nella realtà ed ispirata ad essa, si manifesta in una costruzione fantastica e fortemente simbolista, che si riempie di visionarietà onirica e sposta l’indagine pittorica dall’esterno all’interno rivolgendosi direttamente all’ego introspettivo, che guida la mano e l’atto del dipingere. Papa vuole indagare e dare voce a quel mondo sommerso e ancora inespresso e ritrovare, tramite l’arte, l’esatta e precisa collocazione del proprio essere nel mondo, in quanto uomo e artista contemporaneo, e del proprio rapporto relazionale con quanto lo circonda, palesando una profonda e consapevole maturazione tra sperimentazione moderna e memoria antica, orientate e alimentate dal pathos emozionale che lo accompagna, canalizzandone e indirizzandone l’azione esecutiva.

Josè Van Roy Dalì

Alessio Papa, sensibile all’espressione figurativa, usa la stessa per le molteplici interpretazioni della sua fantasia. La linea è pulita, le forme definite, la materia levigata. Una figurazione ancorata ai dettagli canonici ma non più accademica, una figurazione originale e moderna. L’uso del colore e del disegno, implicano la riconoscibilità del tratto distintivo del Maestro, di uno stile soggettivo ed emozionale, che non rinuncia al rigore dell’impaginato e alla razionalità progettuale. L’artista sembra accostarsi alla tradizione figurativa in modo personale, la sua espressività si avvale di un segno pittorico deciso e sapiente, dove i colori si esaltano negli accostamenti tonali. Il suo non è un mero recupero di un mondo di immagini e narrazione, ma si propone come un festoso gesto creativo per far rinascere i resti della nostra cultura figurativa e artistica, con un esito però, non da narratore classico o tradizionale, ma innovativo.

Dott. Salvatore Russo

La Figurazione di Alessio Papa diventa mezzo per esprimere una realtà compositiva che trova in scelte stilistiche tecnicamente perfette la sua ragion d’essere. Ad essere rappresentato è un mondo “storico” in cui mitologia e storia delle origini fanno da padroni. Figure che esprimono la loro grande forza evocativa attraverso le pennellate “giottiane” dell’Artista Papa. Il non detto assume le sfumature del fedelmente rappresentato. Artista figurativo trova nei sentimenti dell’Anima il suo plus pittorico. Un’anima che si percepisce in ogni sua composizione. Alessio Papa scompone abilmente il segno e gli attribuisce nuovi significati. La sua è un tipo di ricerca fatta essenzialmente di spunti creativi. Un’indagine sugli aspetti taciti e manifesti della mitologia. Un tipo di pittura che trova in un linguaggio cromatico essenziale la sua migliore forma rappresentativa.

La luce prende pian piano il posto di un’oscurità che viene solo accennata, per far sapere che è sempre presente. Un’iconografia che ricorda quella dei grandi Maestri figurativi del passato.

I sentimenti provati dalle sue “figure” sono facilmente percepibili anche dall’astante, abituato ad osservare in maniera superficiale e distante l’opera d’Arte. Quello che Papa è in grado di fare attraverso le sue opere-verità, è andare oltre il mediatamente percepibile.

I suoi soggetti raccontano una storia. Non sono figure statiche, ma hanno nella “dinamicità cosmica” la loro componente di base. Una dinamicità che viene resa da linee morbide e cromia essenziale.

Prof. Paolo Levi

[Critica riferita all’opera “Lady Godiva 2000”].

Di questo dipinto quello che all’istante colpisce ed emoziona è il vibrante e movimentato costrutto di una vicenda reale ma di fama leggendaria, che come tale si situa fuori dal tempo e dalla storia. E’ opera di alta qualità, di notevole e complessa armonia. Alessio Papa ha sfidato tutto se stesso e la propria innata abilità nel realizzare una composizione dai suadenti giochi plastici, dove è esaltata una luminosità arcana, a cui fa da contrappunto un garbato contrasto di luci e ombre. In un seducente contesto allegorico, le campiture sono eseguite con la sapienza antica dei maestri della nostra classicità.

Prof. Paolo Levi

[critica dell’opera “Danae”].

Una composizione ispirata al personaggio mitologico di Danae. L’artista indugia con sapienza sull’incarnato ambrato del corpo femminile e sulle pieghe del morbido drappeggio su cui è adagiato. Di elegante efficacia il gioco chiaroscurale dello sfondo e la postura di classica plasticità.

Prof. Vittorio Sgarbi

“Tra neomanierismo e Neo-Simbolismo”

Non esita, il viterbese Alessio Papa, a definirsi pittore neomanierista, e i critici più diligenti, specie i maniaci delle etichettature, si chiederanno se l’epiteto sia da intendere in riferimento al Manierismo storico, quello cinquecentesco, o al fenomeno più recente, novecentesco, della Nuova Maniera, nata da una costola dell’Anacronismo, che ha avuto in Bruno D’Arcevia il suo rappresentante più emblematico.

In realtà, non si tratterebbe di una specificazione irrinunciabile. Non c’è dubbio che con entrambi, Papa condivida l’attrazione per la dimensione corporea dell’umano, indugiando nella rappresentazione del nudo, così come per il confronto con la storia antica e la mitologia, ancora capaci di suggestionare il presente come in un racconto senza fine. Va anche detto che, rispetto a vecchia e nuova maniera, manca, in Papa la coltivazione morbosa, narcisistica, della tecnica, che viene, invece, semplificata, quasi primitivizzata, nell’elaborazione dei modellati come nella stesura dei colori, perseguendo forse l’intento di sostenere un eloquio più moderno, alla portata di un pubblico meno settoriale di quanto non possa essere quello di Arcevia, e con inclinazioni meno “revivalistiche”. Analogamente, si potrebbe dire che Papa prediliga composizioni poco articolate e affollate, anche quando improntate su invenzioni di forte originalità, differentemente dalla tendenza più tipica del Manierismo.

Ma, invece di soffermarsi sulle distinzioni, credo sia più importante sapere come Papa si senta, o meglio, come si sia sentito, perchè negli ultimi tempi ha intrapreso una fase espressiva in cui ha avvertito sollecitazioni diverse dalla precedente, acuendo la concentrazione delle immagini attorno a pochi corpi scoperti che interagiscono entro atmosfere speciali, poco terrene, di particolare sensualità.

Definizione per definizione, chiamerei questa nuova produzione “neo-simbolista”, dato che vi si possono riscontrare molte delle valenze liriche care a Moreau e, in misura minore, Redon, in primo luogo la visionarietà.

E’ chiaro, ormai: è all’inconscio e alle sue rivelazioni, anche quando arcane, che Papa chiede conto delle richieste di senso eluse dalla ragione.

Sandro Serradifalco

Delle opere del Maestro Alessio Papa emerge una profonda conoscenza per le tematiche classiche a cui però egli guarda rinnovandole in chiave iperrealista. Come divinità di un moderno Olimpo, i soggetti rappresentati appaiono imperturbabili, superiori e distaccati dalle passioni che avviliscono i comuni mortali. A questo atteggiamento serafico, fanno da contraltare le cromie vivaci, i panneggi chiaroscurali le ombre nette che delimitano i corpi in movimento.

Prof. Vittorio Sgarbi

“Atmosfere oniriche”

C’è la donna magnificata, nei dipinti di Alessio Papa, raffigurata senza limiti narrativi o costrizioni di maniera, determinata, rappresentata talvolta come oggetto del desiderio che si compiace di esserlo.

Visione appunto tutta maschile e, in alcuni casi certamente anche femminile, a seconda della donna, sia chiaro. Nei dipinti di Papa c’è il suo immaginario erotico, una sensualità scandita da atmosfere oniriche in cui il soggetto dominante è la figura femminile carica di significati allusivi, provocatori. Che bisogno ci sarebbe, per esempio, di un’altra versione di Giuditta e Oloferne? Perchè c’è anche la Giuditta di Alessio Papa, che si mostra provata come dopo un amplesso (saffico, ci “suggerisce” il pittore) o per lo sforzo della decollazione, e sta di fronte a noi, dove la censura del sesso femminile è la testa decollata di Oloferne, eppur lei ci guarda con aria di sfida. Si tratta di una provocazione, una di quelle a cui Papa ci ha abituati, che non è mai sottile né velata da un’eleganza algida, tutt’altro.

Nel Neo-Simbolismo di Papa c’è infatti tanta carne, c’è bulimia erotica, e nei simboli che fanno da peso alle sue opere spunta persino il latte, schizzato fuori dal capezzolo di una donna, che scopriamo così essere la creatrice della Via Lattea, un gesto peraltro molto ricercato in rete.

Il potere della donna viene misurato nei dipinti di Papa con la bellezza, mostrata senza vergogna, del corpo nudo, di per sé opera d’arte, ed è indiscutibile che sia così, anche nella vita e negarlo non è di aiuto a nessuno.

Papa contorce questi corpi piegandoli alla sua visione anatomica, specchio di uno stato d’animo che riusciamo a leggere in modo chiaro.

Della bellezza non v’è infatti nulla di cui vergognarsi, a nasconderla invece si.

Sandro Serradifalco

[critica dell’opera “Danae”].

Alessio Papa con indubbia maestria pittorica rappresenta Danae. Il disinvolto tratto ed una cromia dai toni caldi enfatizza la femminilità e i sentimenti della protagonista assorta contemplatrice del suo destino tumultuoso. Le sue sono composizioni eleganti, di profonda intensità grazie ad una stesura cromatica evidenziata da colori forti e pennellate decise.