Alessandro Pizzoli

CURRICULUM

Mostre Personali

1998 – Hotel Villa Bredina – Salemarasino – BS
2000 – Galleria “ Il Carato “ – Iseo – BS
2001 – Chiesa del Conservatorio di Darfo
2002 – Galleria “ Il Carato “ – Iseo – BS
2005 – Monastero S. Pietro in Lanosa – Provaglio d’ Iseo
2007 – Caffè Arte – Darfo
2010 – Enoteca Eden – Iseo

Mostre Collettive

1997-2008 – “ Porte Aperte “ – Iseo
2004 – Galleria “ La Tavolozza “ – Pisogne
2007 – Riva di Solto
2007 – Galleria “ La Spadarina “ – Piacenza

Riconoscimenti

2004 – 2° premio concorso Comune Provaglio d’ Iseo
2009 – selezionato al concorso nazionale La Spadarina 2009
2010 – selezionato al concorso Città di New York

OPERE

CONTATTI

 

Indirizzo: via dei cavalli 2 Iseo  25049 BS
Tel.:  030.9840565
Cell.: 347.0800190
Email: artelago2005@hotmail.it

RECENSIONI

Fabio Bianchi

Democratica, vivace e cosmopolita, l’arte contemporanea è un gran contenitore di idee e progetti. La pittura – come sempre la disciplina più praticata anche in questo inizio di terzo millennio – sconfina poi in tutte le direzioni, dal recupero del passato alla sperimentazione estrema non disdegnando un certo eclettismo. Difficile per qualsiasi pittore trovare una definitiva collocazione, bisogna sempre assecondare innanzitutto la propria creatività ma anche il contesto di riferimento. Il pittore bresciano Alessandro Pizzoli nell’ultima produzione ha privilegiato la pittura tradizionale, di paesaggio soprattutto, ottenendo efficaci risultati grazie anche alla padronanza della tecnica ad olio sempre su tela. E, dalle numerose mostre personali e collettive a cui ha partecipato in diverse località del nord Italia, i riconoscimenti non sono mancati perché Pizzoli ha in ogni occasione dimostrato come certe vedute di paesaggio siano – nel sistema artistico e culturale contemporaneo – riferimento e puntello visivo insostituibile e certe accuse di passatismo siano assolutamente gratuite. Stante le innumerevoli ed accattivanti provocazioni, l’immaginario collettivo non ha mai, neppur inconsciamente, dimenticato – come Pizzoli ha felicemente intuito – peso ed incidenza che il paesaggio ha avuto nella cultura artistica europea, nella formazione della sensibilità visiva occidentale degli ultimi secoli. Pizzoli con grande immediatezza e serenità interiore prosegue allora una grande tradizione, riprende e modernizza l’elegante pittura d’atelier ‘800esca. In certe aperture cromatiche sottolinea freschezza ed effervescenza dell’en plein air ma anche, in scorci lacustri e montani, la densità atmosferica tipica di molta pittura mitteleuropea. Importante sottolineare in Pizzoli la declinazione e l’inquadramento prospettico fondamentali nella traduzione del paesaggio ma soprattutto l’uso del colore: il paesaggio, oltre che nobile esercitazione, diventa per il pittore bresciano occasione per indagare la grande pittura soprattutto del nord Italia ma anche dell’Europa centrale del 1700 e del 1800. Pizzoli infatti cerca con insistenza un’osmosi attenuando spesso i contrasti ed i contrappunti coloristici esaltando, implicitamente, l’ambiente e le sue risonanze interiori. Evita così la retorica e l’artificio del colore puro tipico dell’Impressionismo, produce una diversa poesia visiva, crea una sintonia con una natura ancora incontaminata. Pizzoli nei suoi quadri vuole in ultima istanza ineffabilmente comunicarci senso e sentimento del tempo che passa, il mutare delle stagioni: i suoi impasti tonali richiedono in effetti una percezione lunga, sedimentata, totalmente immersa nelle qualità proprie di ciascun angolo riprodotto. La particolare miscela dei colori trattiene quasi un segmento di tempo, l’insistita descrittività e il magico silenzio indotto instaurano una comunione profonda con la natura circostante. Per alcuni aspetti potrebbe essere un tipo di pittura sospesa tra l’ammirazione del paesaggio arcadico e la necessità di aggiornarlo adattandolo alla sfuggente ma psicologicamente complessa sensibilità contemporanea. Rientrano in quest’ambito alcune opere sempre inquadrate in paesaggi aperti ma puramente descrittive e contenenti mongolfiere, mareggiate, vasi … per non dimenticare aspetti secondari ed ugualmente importanti nella vasta iconografia del paesaggio.